
Retelling e rinascita del mito: il caso Didone è il titolo dell'incontro con Marilù Oliva, in programma venerdì 5 aprile 2024, alle ore 14.30.
L'evento si terrà nell'Aula 3 del Dipartimento di Studi Umanistici (via Arpi n. 176, Foggia - I piano) e sarà moderato dalla prof.ssa Tiziana Ragno, in apertura i saluti istituzionali della prof.ssa Barbara De Serio, Direttrice del Dipartimento di Studi Umanistici.
L’incontro rientra nelle attività previste dal PCTO Web Mythology Off Stage: Voci d’autore, VI edizione (responsabile: Tiziana Ragno; tutor interno: Dalila D’Alfonso). In collaborazione con: Sezione di Filologia e Letterature del Dipartimento di Studi Umanistici, Centro Studi e Ricerche sulla Comunicazione “Per un moderno umanesimo”, Laboratorio “Echo”.
I miti classici parlano ancora ed è viva la loro capacità di tradurre in ‘parola’ emozioni e valori, bisogni e modelli, paure e buoni princìpi. Racconti e romanzi della narrativa contemporanea accolgono oggi le maschere della mitologia antica rimodellandone i racconti d’origine. È il genere, di grande impatto soprattutto tra i lettori più giovani, del retelling: un fenomeno editoriale, cólto ma anche commerciale, che, senza per forza rincorrere la fonte classica, se ne alimenta e la rinnova.
Di fronte ai numerosi casi di retelling prodotti in ambiente anglosassone, spicca, nell’altrettanto vivace panorama italiano, il nome di Marilù Oliva, scrittrice e docente di lettere, autrice di romanzi che riscrivono storie e personaggi del mondo classico (tra gli altri, L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre, 2020; L’Eneide di Didone, 2022; il romanzo per ragazzi Il viaggio mitico, 2022; L’Iliade cantata dalle dee, 2024).
Nei suoi romanzi, la riscrittura si accompagna alla riflessione sul mito. Sua l’idea di riscattare i personaggi femminili attraverso soluzioni narrative, anche le più ardite, capaci di restituire a dee ed eroine profondità di sguardo e diritto di parola. Ne L’Eneide di Didone, in particolare, il caso della regina di Cartagine, riportata in vita a dispetto della tradizione virgiliana che la vuole suicida per amore di Enea, è l’emblema di una strategia di riscrittura che riconosce alle donne la capacità di incidere sugli eventi e sul proprio destino.