Filologia e Letterature

Coordinatrice

  • Masselli Grazia Maria

Afferenze (n. 23)

  • Agresta Nicoletta (L-LIN/04)
  • Caroli Menico (L-FIL-LET/02)
  • Catarinella Francesca Maria (L-FIL-LET/06)
  • Catone Antonella (L-LIN/14)
  • Cotugno Anna Maria (L-FIL-LET/10)
  • Daniele Antonio Rosario (L-FIL-LET/11)
  • Di Benedetto Angela (L-LIN/03)
  • Ingravallo Tiziana (L-LIN/10)
  • Lomiento Vincenzo (L-FIL-LET/06)
  • Marin Marcello (L-FIL-LET/06 - Professore emerito)
  • Masselli Grazia Maria (L-FIL-LET/04)
  • Mei Silvia (L-ART/05)
  • Minervini Francesco Saverio (L-FIL-LET/10)
  • Montecalvo Maria Stefania (L-FIL-LET/05)
  • Palmieri Rossella (L-FIL-LET/10)
  • Palumbo Gianni Antonio (L-FIL-LET/10)
  • Pellegrino Matteo (L-FIL-LET/02)
  • Perrone Capano Lucia (L-LIN/13)
  • Ragno Tiziana (L-FIL-LET/04)
  • Riccio Anna (L-LIN/01)
  • Russo Michele (L-LIN/12)
  • Sardelli Maria (L-LIN/07)
  • Sivo Francesca (L-FIL-LET/08)
  • Solaro Giuseppe (L-FIL-LET/05)
  • Tedeschi Antonella (L-FIL-LET/04)
  • Valerio Sebastiano (L-FIL-LET/10)

Supporto tecnico-scientifico

  • Sansone Gilda

Le linee di ricerca dell’area di Filologia e Letterature, pur nella molteplicità degli interessi e degli indirizzi, presentano un elemento connotativo comune: lo studio della ricezione e della persistenza delle forme e dei temi di età classica, cristiana e medievale nelle riscritture letterarie e teatrali, nella musica e nelle espressioni delle arti figurative e visive di età umanistico-rinascimentale, moderna e contemporanea. Si tratta di un indirizzo di ricerca interdisciplinare, che si inscrive nel solco già tracciato dal precedente Dipartimento di Tradizione e Fortuna dell’Antico, sin dalla sua istituzione nel 2002, che favorisce l’impegno dei rappresentanti di ciascun settore scientifico-disciplinare a spingersi oltre il proprio personale ambito settoriale: vuoi per sondare età successive, partendo dall’antico, vuoi per volgersi indietro a ritrovare i modelli originari, partendo dal moderno o dal contemporaneo. Ne risulta un sistema di ricerca basato su incontri e scambi molto proficui tra i componenti di tale area, che - muovendo da un approccio prevalentemente linguistico-filologico e critico-testuale - si dispiega attraverso le letterature di epoche diverse e di provenienze geografiche molteplici, dal locale e regionale, al nazionale e internazionale. Tale attività di ricerca, sostenuta dall’indispensabile attività di Centri di ricerca e Laboratori dipartimentali, si preoccupa di convogliarne gli esiti in workshop, seminari e convegni a carattere nazionale e internazionale. Provvede, poi, a diffonderne i risultati in numerose pubblicazioni scientifiche, che trovano collocazione all’interno di collane di settore come “Echo” e “VestigiA”, collane di studi, testi e commenti sulla ‘fortuna’ dell’antico.

Nello specifico, tale indirizzo di ricerca è volto allo studio della tradizione classica attraverso l’analisi di casi esemplari del teatro euripideo (Pellegrino) e delle riscritture autoriali di tragedie e commedie della Grecia classica (Caroli). Approfondisce la fortuna degli autori antichi nella letteratura medievale e umanistica (Sivo) e in quella rinascimentale, all’interno della tradizione letteraria meridionale (Minervini). Prende in esame gli studi sull’antichità classica in Francia tra XVIII e XIX secolo (Montecalvo), oltre che in area tedesca e anglo-americana (Solaro), e insegue il Fortleben di alcuni miti, come quello di Fedra e Arianna (Masselli), anche nelle loro riscritture teatrali e musicali (Ragno), insieme alla fortuna di testi ciceroniani e liviani nelle opere di Petrarca, Ben Jonson e Ibsen (Tedeschi) e alla fortuna di Dante (Valerio, Cotugno), con particolare attenzione all’attualità dei classici nel loro rapporto con la società moderna e contemporanea (Solaro).

Allo stesso tempo, ognuno dei componenti di tale area coltiva propri ambiti di ricerca più squisitamente disciplinari: la funzione segnica del cibo nella commedia, la maschera del sicofante, parodie aristofanee e l’oratoria greca di età classica (Pellegrino); i frammenti di letteratura greca restituiti dalle iscrizioni librarie vascolari di V e IV sec. a. C. (Caroli); la trasmissione dei testi in epoca bizantina, la ricerca filosofica nell’antichità e questioni di critica testuale (Solaro); la tradizione del testo di Cicerone, le rivolte servili e le edizioni dei classici nell’età della Riforma (Montecalvo). Altri filoni di studio sono incentrati, inoltre, sulla retorica classica e sulle tematiche della comunicazione, analizzate a livello teorico e pratico, con peculiare riguardo all’evoluzione dei procedimenti argomentativi (Masselli); sulla retorica e la lessicografica nelle loro applicazioni all’oratoria ciceroniana e alla storiografia (Tedeschi); sulla produzione di Seneca filosofo e sul romanzo petroniano (Ragno). All’ambito più specificatamente linguistico, invece, sono riservati gli studi inerenti i verbi e le rispettive realizzazioni argomentali, insieme al lessico sensoriale e alle strategie linguistico-testuali nella percezione sensoriale dei testi (Riccio). Si aggiungono a tali campi anche le ricerche sulla patristica, nello specifico l’analisi filologica delle Confessioni (Lomiento) e di alcune lettere di Agostino (Catarinella, Marin), proseguendo con studi sulla commedia umanistica, la ritrattistica letteraria, Enea Silvio Piccolomini, Comenio (Sivo).

Fondamentali linee di indagine sono affrontate nell’ambito dell’italianistica e delle letterature straniere, che - nel trovare un fulcro comune nell’analisi filologico-linguistica e critico interpretativa - si dipanano lungo un vasto ambito spaziale oltre che attraverso un ampio arco cronologico, che va dal periodo delle origini alla contemporaneità, intercettando suggestioni poetico-culturali affermatesi in Italia e all’estero. Si va, quindi, dagli studi su Dante e la sua ricezione (Cotugno) a quelli sulla tradizione umanistica e rinascimentale del Mezzogiorno, sull’analisi del nesso tra medicina e letteratura e sulla scrittura delle donne (Valerio, Daniele); dagli aspetti grammaticali e lessicali del latino dell’Umanesimo alla produzione poetica, scientifica e teatrale tra Quattrocento e Cinquecento (Palumbo); dalla codificazione barocca del sacro-profano allo studio del lessico medico e specialistico nella letteratura del Novecento (Palmieri); dalla produzione teatrale settecentesca, con particolare riferimento alla tragedia politica e alla drammaturgia gesuitica (Minervini), ai rapporti fra letteratura italiana del Novecento, il sistema dei linguaggi e il cinema (Daniele), per continuare con la storia del teatro e dello spettacolo, con l’estetica teatrale contemporanea e la nuova drammaturgia argentina (Mei). Altri importanti filoni di ricerca, inoltre, sono quelli che si snodano attraverso gli studi riguardanti, in ambito letterario tedesco, le forme di intermedialità e interculturalità nei testi letterari, le relazioni tra la letteratura e gli altri saperi (Perrone Capano), anche attraverso la traduzione del lessico scientifico matematico nei testi letterari (Catone); in ambito letterario inglese, invece, gli interessi vertono sul teatro shakespeariano, le scritture di genere e la storiografia e narrativa di età romantica (Ingravallo); in ambito francese, infine, gli indirizzi di ricerca si incentrano sulla letteratura fin de siècle, sull’argomentazione nei discorsi letterari e politici tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, sulla seduzione nella letteratura moderna (Di Benedetto).