Il prof. Saverio Russo ha vinto il Premio Umanesimo della Pietra per la Storia, edizione 2022, promosso dalla Città di Martina Franca.
Dal 1998 il Premio ha come scopo l'assegnazione di un riconoscimento annuale a uno studioso vivente, che nel corso della sua attività di ricerca abbia dato un notevole contributo alla conoscenza e alla divulgazione della storia di Puglia nei suoi diversi aspetti. II Premio consiste nella comunicazione della scelta della Giuria durante una cerimonia pubblica e nella proclamazione del vincitore. II Premio non è un concorso di saggistica, ma si concretizza nel riconoscimento alla carriera di uno studioso, individuato dall'iniziativa esclusiva dei componenti della Giuria. La Giuria è composta dai vincitori delle precedenti edizioni del Premio, nonché da sette soci designati nel corso dell'Assemblea Ordinaria annuale dell'Associazione.
La cerimonia si è svolta il 22 ottobre 2022 nel Palazzo Ducale – Sala Consiliare di Martina Franca.
La prof.ssa Manuela Ladogana ha vinto il Premio Riccardo Massa (III edizione) per il saggio “La solitudine come risorsa (tras)formativa”, in Ulivieri S. in Le donne si raccontano. Autobiografie, genere e formazione di sé, Edizioni ETS, Pisa (2019).
In occasione del ventennale dalla scomparsa del Professor Riccardo Massa, il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca ha bandito un concorso per il conferimento di un Premio rivolto a giovani ricercatori e a studiosi che operano nel campo delle scienze umane e dell’educazione. Il Premio è annuale ed è riservato a opere inedite, monografie, saggi in volume, articoli pubblicati su riviste scientifiche secondo le specifiche dettagliate nella sezione “Struttura del Premio”.
Il riconoscimento è stato attribuito il 16 dicembre 2022 nell'ambito della Giornata di studi ...Giovani Crescono. Reinventare la passione pedagogica nell’esperienza contemporanea.
L'edizione 2022 del Prix Italia, in programma a Bari dal 3 all'8 ottobre, ha reso protagonisti gli studenti dell'Università di Foggia. Tra le tante storie ha spiccato quella di Liliana Curcelli, studentessa del Corso di Laurea in Scienze e tecniche psicologiche del Dipartimento di Studi Umanistici.
- Il progetto premiato "Quello che le mamme non dicono":
Il progetto, atto a prevenire e affrontare la depressione post partum, intende illustrare un programma che, attraverso l'utilizzo di equipe di psicologi e altri professionisti, sostenga le puerpere dal periodo immediatamente successivo al parto, fino a quando la mamma e il neonato lo necessitano. Oggi abbiamo dati e mezzi che evidenziano come questa condizione, se taciuta può arrivare ad avere effetti che gravano sulla società. Dal suicidio all'infanticidio, la depressione post-partum può comportare e lasciare dietro di sé una serie di danni che, in alcuni casi, possono portare anche a conseguenze gravi. Noi tutti come società oggi, abbiamo l'obbligo anche solo morale di adottare misure e forme di aiuto che siano tempestive a salvaguardia del neonato e di sua madre.
- La motivazione:
La giuria si è riservata di conferire a Liliana una menzione speciale del premio YLab Prix Italia 2022 che dedica a tutte le persone che vivono questo "stato". 1. Tema di forte attualità legato alla storia raccontata da Liliana, che la giuria ha ritenuto in linea con il fenomeno della depressione considerato uno "stato" che le persone senza distinzione di sesso vivono oggi più di ieri. In particolare, gli ultimi eventi storici richiedono un'attenzione mediatica e un supporto tecnico – specialistico per rendere la loro vita meno sola. 2. Questa storia ci riporta a considerare la valenza della sostenibilità sociale rispetto a quella economica e ambientale come la priorità. È un'emergenza che ci obbliga ad intervenire subito.
"Il mio intento è di farvi capire quanto ancora io sia emozionata - ha detto Liliana Curcelli -. Ringrazio l’Area Terza Missione e la Commissione di valutazione per avermi permesso di partecipare al Prix Italia. La mia esperienza è stata bellissima, non pensavo minimamente di ricevere tanti consensi! Il mio video è stato giudicato negativamente dalla giuria, ma la mia carta vincente è stata essere me stessa e lasciar andare le emozioni, tanto da far calare un silenzio attento e partecipe nella sala. Sono riuscita ad entrare in punta di piedi in un argomento così delicato come quello della depressione post partum. Con semplicità ho chiesto a tutti i presenti di calarsi nel ruolo di chi soffre di DPP, così da far capire loro quanto è facile caderci dentro. Secondo la giuria il mio tema era centrato, andava a mettere in evidenza un buco informativo che oggi abbiamo l’esigenza di colmare. Un giudice, in particolare, mi ha fatto i complimenti per la capacità di trasmettere le emozioni, dicendomi che ho avuto il coraggio di fermare tutti e di costringerli ad ascoltare e a leggere quello che c’era nel mio video.
Dopo la consegna dei premi ai vincitori, il giudice Nicola Dambra ha preso la parola annunciando una sorpresa. In settant’anni di Prix Italia non era mai successo niente di simile e bisognava premiare una persona che era stata capace di fermare tutto e tutti e farsi ascoltare. Sono stata chiamata sul palco e ho ricevuto una menzione speciale da parte dei giudici e di “mamma Rai”. Per me è stato un momento indescrivibile! e lo è stata ancor di più il fatto che quasi tutti i partecipanti al Prix (universitari e staff Rai) venissero ad abbracciarmi e a dirmi ‘grazie!’.
Mi è dispiaciuto non poter condividere il momento con tutti i miei colleghi venuti da Foggia e neppure con la professoressa Pilone che doveva accompagnarci. Spero ci sia occasione in seguito d’incontrarci. Il tema del prix quest’anno era la sostenibilità e sono convinta che se non siamo sostenibili a livello sociale, se non riusciamo ad aiutare l’altro, difficilmente potremo arrivare a prenderci cura del mondo in cui viviamo. La sostenibilità parte dal cuore".